Bisogna vivere la morte
2161. Agorafilia
Millenarie ragnatele di parole
Che si espandono
Sempre più dense, e fitte
Invadono lo spazio
Con i loro fili sottili e tenaci
Così viscosi di significati
Perfetta è la trappola che
L’uomo tende a se stesso
Generazione dopo generazione
E deve farsi sempre più piccolo
E agile e accorto; e forte!
Per ancora librarsi libero
Nel silenzio del vero
2160. Perdizione
Il problema non consta affatto nel vivere in una prospettiva materialistica, ma piuttosto nell’astrarsi dalla realtà di quella prospettiva
2159. Frane
Di più stabile dell’instabilità femminile c’è solo l’ostinata convinzione maschile di poterla, in qual modo, irreggimentare
Metà meta: meta-metà
“Per quanto riguarda quella specie più importante della nostra anima, dobbiamo pensare che il dio l’ha donata a ciascuno di noi come uno spirito tutelare, la quale, come diciamo, abita sulla sommità del nostro corpo, e ci solleva da terra verso la nostra affinità celeste”
Platone, “Timeo”
2158. Fuga prospettica
Decorare il nostro squallore; probabilmente la sintesi del senso della vita umana
2157. Horror vacui
Se è già triste non avere più risposta al quesito su cosa sia un essere umano, ancora più triste sarebbe forse il conseguentemente constatarlo
2156. Presunzione di colpevolezza
Più spesso di quanto si possa immaginare, quelle che appaiono innocue associazioni di idee, si rivelano invece pericolose e clandestine associazioni a delinquere
Ventidue
La dolce donna dietro a lor mi pinse
con un sol cenno su per quella scala,
sì sua virtù la mia natura vinse; 102
né mai qua giù dove si monta e cala
naturalmente, fu sì ratto moto
ch’agguagliar si potesse a la mia ala. 105
S’io torni mai, lettore, a quel divoto
triunfo per lo quale io piango spesso
le mie peccata e ‘l petto mi percuoto, 108
tu non avresti in tanto tratto e messo
nel foco il dito, in quant’io vidi ‘l segno
che segue il Tauro e fui dentro da esso. 111
O gloriose stelle, o lume pregno
di gran virtù, dal quale io riconosco
tutto, qual che si sia, il mio ingegno, 114
con voi nasceva e s’ascondeva vosco
quelli ch’è padre d’ogne mortal vita,
quand’io senti’ di prima l’aere tosco; 117
e poi, quando mi fu grazia largita
d’entrar ne l’alta rota che vi gira,
la vostra region mi fu sortita. 120
A voi divotamente ora sospira
l’anima mia, per acquistar virtute
al passo forte che a sé la tira. 123
«Tu se’ sì presso a l’ultima salute»,
cominciò Beatrice, «che tu dei
aver le luci tue chiare e acute; 126
e però, prima che tu più t’inlei,
rimira in giù, e vedi quanto mondo
sotto li piedi già esser ti fei; 129
sì che ‘l tuo cor, quantunque può, giocondo
s’appresenti a la turba triunfante
che lieta vien per questo etera tondo». 132
Col viso ritornai per tutte quante
le sette spere, e vidi questo globo
tal, ch’io sorrisi del suo vil sembiante; 135
e quel consiglio per migliore approbo
che l’ha per meno; e chi ad altro pensa
chiamar si puote veramente probo. 138
Vidi la figlia di Latona incensa
sanza quell’ombra che mi fu cagione
per che già la credetti rara e densa. 141
L’aspetto del tuo nato, Iperione,
quivi sostenni, e vidi com’si move
circa e vicino a lui Maia e Dione. 144
Quindi m’apparve il temperar di Giove
tra ‘l padre e ‘l figlio: e quindi mi fu chiaro
il variar che fanno di lor dove; 147
e tutti e sette mi si dimostraro
quanto son grandi e quanto son veloci
e come sono in distante riparo. 150
L’aiuola che ci fa tanto feroci,
volgendom’io con li etterni Gemelli,
tutta m’apparve da’ colli a le foci;
poscia rivolsi li occhi a li occhi belli. 154
Dante Alighieri, “Comedia, Paradiso”
2155. Coniugazioni
Nel presente di qualunque futuro sarai sempre il tuo passato
2154. Σίσυφος
La vita nun è piatta
E questo avalla
Ch’er monno davero è
Popo na palla
2153. L’ebbrezza, ovvero “Incantesimo”
Quella voglia
Che ti piglia e che t’imbroglia
Non ti fa mangiar la foglia
Quando vedi che si spoglia
Quella voglia
Che i pensieri già ti arroglia
Che ti fa passar la soglia
Ed in breve poi t’ammoglia
2152. La sobrietà
Er probblema è cche l’ammore
Quello umano, nun c’ha staggioni
D’avecce n’senso, solo te perculano
Li sensi, mente e core
E nun se stancheno! E so burloni!
Sicchè, quello che la sera innanzi
T’aveva mbriacato d’emozzioni
Ar mattino appresso
Già te pare solo
Na rottura de cojoni
2151. Vanità
Diva in divan;
Indi, divin vin
Van invan
Anticalcare
Al tramontar del sole la ninfa mia, | spogliando di fiori il verde piano, | quanti ne troncava la bella mano | tanti il bianco piede ne faceva crescere.
Luis De Gongora
Come funzionano le cose II
Confesso che sto seguendo con interesse le vicende del ponte di Baltimora perchè subodoravo ci sarebbero stati risvolti surreali. Punto uno, il governo federale si è subito accollato tutte le spese di ripristino, risarcimenti e ricostruzione. A prescindere! Eppure ci sarebbero le assicurazioni che dovrebbero rispondere. Invece no; si parla di cifre esorbitanti, centinaia di milioni di dollari, che verranno scaricate sui cittadini americani. Punto due, e questo dovrebbe far riflettere molto, è stato annunciato che ci vorranno dai 12 ai 24 mesi per avere i risultati delle indagini. Si, avete letto bene, DUE ANNI per stabilire come sono andate le cose per un “incidente” sotto gli occhi di tutti e con tutti i dati possibili ed immaginabili a disposizione. Il che ci dovrebbe portare a chiederci come fanno invece a lanciare accuse certissime quando si tratta di vicende che avvengono in altri paesi, magari due ore dopo il loro verificarsi. Ah, a proposito, sia le indagini sull’attentato al North Stream che quelle sull’abbattimento dell’aereo russo che trasportava prigionieri ucraini sono state interrotte perchè gli investigatori “non riescono a stabilire i fatti”.
Parlando di complottismo, ovviamente già è saltato fuori qualcuno a dire che la nave sia stata hackerata dai soliti “colpevoli a prescindere”. Beh, complottismo per complottismo, allora rilevo che l’incidente è avvenuto neanche quasi all’indomani dell’astensione al voto degli US sulla risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza in sede di Nazioni Unite, poi approvata. Casi, ovviamente, ma il savoir-faire con cui il governo Biden sta affrontando questa titanica batosta all’economia americana ha un che di, perlomeno, sospetto.
2150. Dottrina
L’ignoranza diventa male assoluto quando ignora se stessa
ἀποκάλυψις
“Il tuo peggiore peccato è che hai distrutto e tradito te stesso per niente”
Fëdor Dostoevskij, “Delitto e castigo”
2149. εἶναι
La realtà è il cosmo epurato dai simboli
φιλοφύσις
«L’uomo – ripresi – che durante la sua vita non ha sentito in sé, almeno una sola volta, la piena, pura bellezza, quando, dentro di lui, le energie del suo essere giocavano come i colori dell’arcobaleno, in reciproco intreccio, che mai ebbe a provare come, nell’ora dell’entusiasmo, tutto ritrovi un’intima armonia, quell’uomo non diventerà mai un filosofo dubitante; il suo spirito non è fatto per abbattere e tanto meno per costruire. Credetemi, chi dubita trova contraddizioni e manchevolezze in tutto quello che viene pensato solo perché egli conosce l’armonia della perfetta bellezza, che non è mai pensata. Il pane secco che la ragione umana gli offre con buone intenzioni, egli lo sdegna soltanto perché banchetta segretamente alla tavola degli dèi».
F. Hölderlin, “Iperione”
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