Come funzionano le cose II

Confesso che sto seguendo con interesse le vicende del ponte di Baltimora perchè subodoravo ci sarebbero stati risvolti surreali. Punto uno, il governo federale si è subito accollato tutte le spese di ripristino, risarcimenti e ricostruzione. A prescindere! Eppure ci sarebbero le assicurazioni che dovrebbero rispondere. Invece no; si parla di cifre esorbitanti, centinaia di milioni di dollari, che verranno scaricate sui cittadini americani. Punto due, e questo dovrebbe far riflettere molto, è stato annunciato che ci vorranno dai 12 ai 24 mesi per avere i risultati delle indagini. Si, avete letto bene, DUE ANNI per stabilire come sono andate le cose per un “incidente” sotto gli occhi di tutti e con tutti i dati possibili ed immaginabili a disposizione. Il che ci dovrebbe portare a chiederci come fanno invece a lanciare accuse certissime quando si tratta di vicende che avvengono in altri paesi, magari due ore dopo il loro verificarsi. Ah, a proposito, sia le indagini sull’attentato al North Stream che quelle sull’abbattimento dell’aereo russo che trasportava prigionieri ucraini sono state interrotte perchè gli investigatori “non riescono a stabilire i fatti”.

Parlando di complottismo, ovviamente già è saltato fuori qualcuno a dire che la nave sia stata hackerata dai soliti “colpevoli a prescindere”. Beh, complottismo per complottismo, allora rilevo che l’incidente è avvenuto neanche quasi all’indomani dell’astensione al voto degli US sulla risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza in sede di Nazioni Unite, poi approvata. Casi, ovviamente, ma il savoir-faire con cui il governo Biden sta affrontando questa titanica batosta all’economia americana ha un che di, perlomeno, sospetto.

7 pensieri riguardo “Come funzionano le cose II

  1. “DUE ANNI per stabilire come sono andate le cose per un “incidente” sotto gli occhi di tutti e con tutti i dati possibili ed immaginabili a disposizione”. Che vergogna.

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